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Autostrade del mare: il futuro del trasporto merci firmato UE
Una soluzione di trasporto sostenibile che, integrandosi col trasporto su strada e ferroviario, rappresenta una scelta europea per il mondo della supply chain.
Le Autostrade del mare costituiscono una rete di trasporto marittimo a corto raggio complementare al trasporto su strada e su ferrovia delle merci. In altre parole, si tratta di una serie di linee di cabotaggio per svolgere rapidi collegamenti mercantili tra i paesi dell’Unione Europea.
La realizzazione di una rete di Autostrade del mare è stata proposta dalla Commissione europea nel 2001. Solo quattro anni dopo, nel 2005, la stessa Commissione europea le ha inserite tra i 30 progetti prioritari per favorire lo sviluppo delle comunicazioni transeuropee.
Lo sviluppo delle Autostrade del mare ha riguardato le aree del Mare del Nord, Mar Baltico, Mediterraneo Occidentale e Orientale; in cui l’Italia è stata individuata dalla Commissione europea come paese “di confine” tra le due aree del mediterraneo.
Gli obiettivi principali delle Autostrade del mare si trovano nell’articolo 12 delle linee guida del 29 aprile 2004 redatto dal Parlamento europeo. Come punto prioritario si è indicato di favorire la concentrazione dei flussi delle merci su itinerari basati sulla logistica marittima, al fine di migliorare i collegamenti marittimi esistenti e/o stabilirne di nuovi capaci di essere redditizi, regolari e frequenti.
Come obiettivi paralleli sono stati indicati, tra gli altri, la riduzione della congestione stradale, il miglioramento dell’accessibilità delle regioni e degli stati insulari e periferici e come ultimo la riduzione dell’inquinamento ambientale conseguente al trasporto delle merci.
Le Autostrade del Mare: integrazione con i sistemi di trasporto terrestre
Le Autostrade del Mare non hanno però avuto sempre vita facile poiché esse non costituiscono un collegamento porta a porta (trasporto nel quale un unico soggetto si assume la responsabilità di eseguire l’intero ciclo di trasporto dal mittente al ricevitore), avendo quindi la necessità di integrarsi col trasporto su rotaia e su gomma, unita ad una rete di terminali localizzati in posizioni strategiche.
Inoltre, l’efficienza dei porti e dei collegamenti tra i porti e l’hinterland è ancora molto limitata. Affinché si abbia l’integrazione delle Autostrade del mare con i sistemi di trasporto terrestre è necessario migliorare alcuni aspetti del problema. In primis, adeguare l’accessibilità ferroviaria e stradale ai porti; in secondo luogo, occorre implementare una migliore cultura organizzativa da parte degli spedizionieri e delle autorità portuali. Infine, esistono ancora margini per migliorare le performance in termini di puntualità, flessibilità, disponibilità e frequenza dei servizi.
Nonostante ciò, i vantaggi offerti da questa modalità sono numerosi. Tra essi, vi è un risparmio in termini di tempi di trasporto delle merci, grazie alle moderne tecnologie offerte dalle flotte di navi Ro-Ro (Roll-on/Roll-off), ossia di quelle imbarcazioni con modalità di carico del gommato in modo autonomo e senza ausilio di gru.
Altri benefici sono costituiti dal decongestionamento stradale e della riduzione dell’inquinamento. Secondo uno studio citato nel Libro Bianco della Commissione Europea, il trasporto intermodale su cui si basa il progetto produce, su uno stesso collegamento, 2.5 volte emissioni di CO2 in meno rispetto all’alternativa solo-strada.
Inoltre, nel 2018 l’incremento dei trasporti via mare insieme a quelli su ferro, grazie all’intermodalità tra navi e treni, ha tolto dalle strade oltre 1,5 milioni di camion pari a 40 milioni di tonnellate di merci trasportate sull’intera rete stradale nazionale. (fonte: ilsole24ore.com)
Marebonus, l’incentivo per gli armatori
Al fine di favorire lo sviluppo della modalità di trasporto combinata strada-mare, il governo italiano ha introdotto nel 2017 (e confermato fino ad almeno il 2026) il c.d. Marebonus. Si tratta di un incentivo rivolto alle imprese armatrici che mira a premiare l’utilizzo della via marittima rispetto a quella terrestre. Il contributo viene calcolato in base alle unità di trasporto imbarcate moltiplicate per le tratte chilometriche sottratte alla percorrenza stradale sulla rete italiana.
Rotte del Progetto
Le rotte selezionate per essere qualificate come Autostrade del mare devono corrispondere ad una serie di criteri di qualità, riguardanti frequenza, costi da porto a porto e semplicità degli adempimenti amministrativi.
Il porto di Livorno, data la sua posizione strategica nel Mediterraneo, prevede molti collegamenti, nazionali ed internazionali: Livorno – La Valletta (Malta), Livorno – Barcellona (Spagna), Livorno – Valencia (Spagna), Livorno – Tunisi (Tunisia), Livorno – Olbia, Livorno – Cagliari, Livorno – Palermo.
Come precedentemente detto, per lo sviluppo di tali autostrade è fondamentale che via sia accessibilità ferroviaria e stradale ai porti.
A tal proposito, il porto di Livorno dispone di oltre 60 km di linee ferroviarie collegate direttamente alla linea Livorno – Pisa. Nel 2016 è stato inaugurato il nuovo terminal di Livorno Darsena, che consente il collegamento ferroviario diretto tra il porto e la linea Tirrenica, a nord.
Inoltre, nel 2021 è stato aggiudicato un appalto da 20 milioni di euro per la realizzazione della ferrovia che collegherà il porto di Livorno direttamente all’interporto di Guasticce, dove anche noi siamo presenti.
Oltre a ciò, il porto di Livorno è collegato ai principali nodi stradali della regione, mediante dei raccordi con la Superstrada Firenze – Pisa – Livorno, l’Autostrada A12 e la Variante Aurelia.
Per concludere, sottolineiamo che la nostra organizzazione ha da sempre individuato nel progetto delle Autostrade del mare una soluzione valida al trasporto sicuro, puntuale, conveniente e rispettoso dell’ambiente.
Individuiamo inoltre in questo un’opportunità strategica per connettere sempre più efficientemente il porto di Livorno ai porti italiani e ai porti internazionali.